Ho sempre considerato lavorare nel mondo dell’EFL, ovvero dell’apprendimento dell’Inglese come lingua straniera, un privilegio. Il settore offre numerosissime opportunità e sbocchi professionali, ed è senza dubbio un business etico, che permette di dormire la notte, sapendo di aver fatto qualcosa di buono durante la propria giornata.
Tuttavia, “anche il sole ha le sue macchie”, e così anche il settore EFL (English as a Foreign Language) ha mille piccoli difetti e difettucci. Il problema “madre” è legato alla lentezza con la quale i fornitori di servizi, quindi le scuole, si stanno adeguando allo sviluppo tecnologico, e al web in particolare.
Ma perché tutto questo astio verso la tecnologia? Il motivo è che questo settore è nato e si è sviluppato in gran parte in un epoca nella quale il web era ancora in uno stato pseudo-embrionale, e la rete di intermediari del settore ha voluto (giustamente, a mio avviso) mantenere i segreti del mercato sotto chiave, o relegati a circoli di “esperti del settore”. Niente networking quindi, per tanti, tanti anni.
Oggi sappiamo che il settore EFL è a tutti gli effetti un business globale, con decine di migliaia di agenti interconnessi, chi meglio e chi peggio, con parecchi limiti, spesso creati dai fornitori di servizi stessi: le scuole.
Ad oggi, poche scuole offrono ai propri agenti intermediari dei portali dedicati, accessibili via web e dotati dei vitali (a mio avviso) availability charts, materiale marketing di qualità, sempre nuovo e invitante. Nella gran parte dei casi molte scuole si avvalgono ancora di locandine cartacee, PDF (lasciamo perdere le dimesioni di certi PDF… 3 pagine 15 MB!), annunci su riviste del settore e scansioni di “offerte speciali” che poi tanto speciali non sono.

Il posizionamento su Google è per molti un sogno, un “mistero”, e gli investimenti sulla creazione di siti web nel settore sono davvero bassi, con una conoscenza dei concetti chiave dell’Indicizzazione e dell’Ottimizzazione davvero imbarazzante. Non parliamo poi della creazione di articoli promozionali, reti di affiliazione, tracking dei link o del famigerato Link Building. Questi concetti, essenziali per il posizionamento, sono ancora appannaggio di pochi fortunati.
Ma perché non si è investito in modo oculato, perché non si sono fatti passi in avanti (escludendo alcuni casi) in tempi brevi? La risposta sta probabilmente nella natura stessa di questo settore, nella gran varietà di aspetti che devono essere sviluppati in modo organico per permettere una crescita oculata:
- Fiscalità
- Amministrazione
- Gestione del personale
- Didattica
- Location
- Agenti
- Studenti
- Corsi
- Materiali
- Alloggi
- Famiglie
Per lavorare bene, bisogna essere competenti in una miriade di campi, o lavorare con un team affiatato, completamente dedicato allo sviluppo del progetto comune.
Questo settore è molto più complesso da gestire e da organizzare di quanto in molti direttori ed imprenditori possano aver inizialmente pensato. In pochi sono riusciti a tracciare degli standard, e a crescere continuamente. Chi l’ha fatto, ha investito in tecnologia, management, struttura. Chi è cresciuto, lo ha fatto tracciando linee precise.
Un primissimo passo, e una proposta aperta agli interessati, potrebbe essere la creazione locale (su scala regionale prima, nazionale poi) di un sistema centralizzato per la gestione degli alloggi per gli studenti. Sto immaginando un database centrale, con tecnologia Blockchain, aggiornato quotidianamente dalle scuole che desiderano farne parte. Un portale nel quale inserire e tenere aggiornate le disponibilità degli alloggi per studenti, per evitare gli sprechi, per dar spazio alla sharing economy.
L’utente web, il nuovo lead, avrebbe un feedback istantaneo, e potrebbe valutare in minor tempo la fattibilità del suo piano personale, del suo soggiorno linguistico all’estero. Questo darebbe un ritmo diverso ad un mercato lento, che ad oggi si concentra troppo esclusivamente sui mesi estivi.
A chi lavora nel settore come intermediario, il concetto piace, e diciamocelo, a buona ragione. Ma c’è anche molta diffidenza, considerato il livello medio di dedizione delle amministrazioni scolastiche, dei dipendenti dei vari dipartimenti alloggi e degli operations managers… non c’è da stupirsi se questo ideale “sistema centralizzato” andasse in tilt a causa di errori umani, per esempio nell’aggiornamento dei pochi, semplici dati da inserire con attenzione.